Quando parli con lei, ti colpisce la voce calda ed empatica. Poi, ecco la passione che traspare con forza dalle sue parole e racconta di una professione che non è solo un lavoro, ma vita stessa. Perché la dottoressa Anna Enrica Marcucci, genovese di nascita e milanese da sempre, è una pioniera della medicina estetica fatta con il cuore: “Non sono ossessionata dalla bellezza delle persone, preferisco farle star bene”.

Riavvolge il nastro della sua carriera e torna alla facoltà di Medicina, poi alla specializzazione in Dermatologia e ai primi passi all’Istituto di Anatomia dell’ateneo milanese, dove diventa ricercatrice confermata. Ma il vero colpo di fulmine è quello che scatta per l’estetica. “Erano gli anni Ottanta e a Milano, a quei tempi, non se ne occupava quasi nessuno. Ho iniziato e ho capito subito che mi piaceva da matti perché i pazienti arrivavano da me con un problema e se andavano soddisfatti e sereni. Così mi sentivo davvero di aiutarli. E diventavo anche una loro confidente, entravano a far parte della mia quotidianità”.
Il successo arriva presto e sognare non è più un esercizio da praticare con timore. Così, da un cartello ‘affittasi’ nascosto tra le piante, nasce il primo studio targato Marcucci. “Il cartello l’aveva notato mia mamma” ricorda ridendo la dottoressa. “All’inizio mi mancava il coraggio, poi ho osato. L’ho chiamato ‘Beauty case’, perché era un piccolo spazio che conteneva tutto il necessario per piacersi: all’inizio proponevo le mie cure mediche insieme ai classici trattamenti di bellezza eseguiti da estetiste. Poi, con gli anni, la medicina ha preso il sopravvento”.
Una specialità che fa rima con professionalità, serietà e preparazione all’avanguardia. La dottoressa Marcucci gira il mondo per seguire convegni e testare trattamenti, per formarsi e aggiornarsi e, anno dopo anno, ingrandisce il suo studio. Che oggi ha un’identità ben precisa. “L’aspettativa di vita è altissima, lo dicono i numeri, ma il nostro organismo non è programmato per durare in eterno. Noi gli diamo una mano per sentirsi al meglio; mi piace chiamarlo Beautiful Aging”. Un proposito che mette in pratica con l’aiuto di una decina di specialisti diversi: così si va dall’ortopedia all’angiologia, dalle flebo antiage all’ozonoterapia, dalla chirurgia plastica all’osteopatia, fino alla psicologia e alla micropigmentazione permanente correttiva.
C’è un’altra frase che non lascia dubbi sulla filosofia di questa donna di scienza. “Meno filler e più peeling. Non voglio stravolgere i connotati delle persone, trasformarle e portarle a una perfezione strana, posticcia, ma accompagnarle verso il benessere. Se, per esempio, arriva una signora che mi chiede di eliminare le rughe, ma io noto che ha un problema di postura, prima di tutto intervengo su quello. Le suggerisco quindi un approccio completo, basato su alimentazione sana, palestra e movimento fisico: attenzione ai solchi del viso, ma anche a quelli della mente. Perché la salute del corpo va di pari passo con quella dell’anima”.
La dottoressa Anna sorride e osserva con orgoglio il viavai di colleghi e macchinari. Nell’ufficio accanto c’è la figlia Francesca, braccio destro e boss dell’organizzazione, mentre a casa la aspetta la nipotina. Ma intanto lo sguardo va al futuro. “Sarà pazzesco perché l’estetica sta facendo passi da gigante. Il domani si chiama medicina rigenerativa, con le cellule staminali usate per trattamenti sempre più mirati, efficaci e soprattutto su misura. Lo studio sta diventando un tempio del benessere, pronto a prendere per mano i pazienti, a coccolarli e a non lasciarli più”.
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