Il ritocchino? Solo se fa bene anche all’anima.

No ai corpi perfetti, quasi finti e tutti uguali. Sì alle silhouette più belle e vere. È il mantra di un movimento sempre più diffuso che si chiama body positivity, ovvero amare il proprio fisico. Perché viso e curve sono qualcosa di prezioso proprio nella loro unicità, di cui prendersi cura, che si possono migliorare (e qui la medicina estetica fa miracoli), ma vanno prima di tutto accettati, anzi, di più: amati e coccolati! 

Bellezza come stato d’animo positivo, dunque, che si esprime anche attraverso la cura di sé: questa è la beauty-filosofia del Ventunesimo Secolo e ormai non c’è vip o attrice che non la segua con passione. La splendida Cameron Diaz ci ha scritto addirittura i libri “The Body Book” e “The Longevity Book”, due guide che hanno scalato le classifiche con consigli e racconti su come affrontare con serenità i piccoli difetti e il tempo che passa. “Il corpo è il miglior strumento che possiedi” ha scritto l’attrice 48enne. “Quindi, non legarlo a mode che tanto passano, ma punta su movimento, buona alimentazione e tanta consapevolezza dei tuoi punti di forza”.

La super top model americana Christie Brinkley a oltre 60 anni è addirittura tornata sulla copertina del magazine cult Sport Illustrated e ha lanciato un messaggio perfetto. “Non sono i numeri a definirmi, ma le abitudine sane e la buona energia”. Anche in Italia la body positivity sta prendendo piede, con la quasi 59enne Elena Sofia Ricci che è appena diventata testimonial del marchio beauty L’Oréal e nella pubblicità invita tutte le donne a ricordarsi che ‘valgono’ con i loro volti autentici.

“Attenzione ai solchi del viso, ma anche a quelli della mente.” -D.ssa Anna Marcucci

Sulla stessa lunghezza d’onda, la Dottoressa Anna Marcucci ha sempre coltivato una visione delle cure estetiche come strumento di empowerment, come alleate dell’autostima. La sua filosofia? Niente modelli imposti e innaturali, ma la fisiologia, la salute a 360 gradi, al primo posto.

Non a caso storce il naso di fronte all’espressione “anti-age” e preferisce piuttosto un approccio sano e dinamico al naturale e fisiologico avanzare dell’età: lei lo chiama Beautiful Aging e ai propri pazienti offre gli strumenti per affrontare con grazia gli effetti degli anni che passano, non solo nell’apparenza ma nel benessere fisico ed emotivo.

I trattamenti che propone sono sempre più rivolti a sostenere, rigenerare e rivitalizzare i tessuti, anziché limitarsi a ‘riempire’ o nascondere, mentre alla clientela più giovane insegna i segreti della pre-juvenation.

“Non voglio stravolgere i connotati delle persone, trasformarle e portarle a una perfezione strana, posticcia, ma accompagnarle verso il benessere” spiega la Dottoressa. “A volte la propria immagine può essere causa di sofferenza psicologica, ma, in alcuni casi, prima ancora di intervenire con accorgimenti estetici, occorre ritrovare sicurezza e padronanza proprio per affrontare il ‘ritocchino’ in un’ottica di self-love”.

Così, nel suo team, a fianco dei medici troviamo anche psicologo e life coach. “Perché non c’è miglioramento estetico che tenga, quando mancano l’amore e l’accettazione di sé”.

Insomma, si è belli fuori quando si sta anche bene dentro.

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